TECH COUTURE

Collezione ideata e disegnata da Cinzia Moresi

MAGNUM OPUS

 Una ricerca psichica in veste chimica

Quando si parla di Grande Opera, si pensa a qualcosa di talmente grande da sembrare irraggiungibile. Da sempre l’uomo è alla ricerca spasmodica della pietra filosofale: l’elemento fondamentale per trasformare i metalli in oro. Di quale oro si parla? L’oro materiale o un oro interiore? L’immagine degli antichi Alchimisti è molto simile a quella degli attuali Ricercatori Chimici; persone colte e preparate, ma anche con una spiccata creatività, estremamente curiose, che non si fermano e osano, nonostante i rischi. Questo è il loro coraggio: affidarsi al nulla che intravedono dentro di sé. La pietra Filosofale non è altro che il risultato finale dell’opera alchemica.

Quattro sono i passaggi obbligatori per raggiungere la trasformazione totale; una vera rinascita, come l’araba fenice:

  1. La Nigredo o Opera al Nero. La materia si dissolve: è la morte di una forma chimica per dar vita ad un’altra; per dare spazio all’anima.
  2. L’Albedo o Opera al Bianco. La materia si purifica e avviene la separazione delle proprietà spirituali dalla materia.
  3. La Citrinitas o Opera al Giallo. È l’ultima trasformazione della materia e avviene per mezzo della combustione.
  4. La Rubedo o Opera al Rosso è lo stadio finale; la fase più delicata di sublimazione e fissazione.

Ispirandomi alle quattro fasi dell’alchimia nasce la mia serie di capi divisa per temi:

NIGREDO

Il nero, il corvo, la terra, il carbonio.

ALBEDO

Il bianco, il cigno, l’aria, l’Argento.

CITRINITAS

Il giallo, il sole, l’acqua, l’oro.

RUBEDO

Il rosso, la fenice, il rame, il fuoco.

Le quattro fasi si rispecchiano esattamente nelle trasformazioni che vivo quotidianamente. La Grande Opera prende sembianze talmente semplici da pensare che ogni minuto della nostra vita può essere una trasformazione alchemica, un’evoluzione e una rinascita.
Pensando alle fibre tessili, infatti, il percorso è analogo:

  1. La fase dal nero al bianco. Il bozzolo di seta viene macerato per eliminare la crisalide, il cotone da pianta diventa fiocco, la lana da pecora a masse di filamenti tagliati, una grossa palla di poliestere viene estrusa e diventa filo.
  2. L’opera al bianco. Seta, cotone, lana e poliestere vengono separati dalle parti superflue: sericina, guscette, lanolina, oli di filatura.
  3. L’Opera al giallo è la trasformazione vera e propria . Non è forse la tintura il processo di impregnazione più forte che possa esistere? Come è possibile pensare che un colorante sia un materiale senza vita se è in grado di trasformare un tessuto non solo a livello visivo ma anche nella sua parte più intima creando legami indissolubili?
  4. L’Opera al rosso. Il fissare i colori, il dare ai tessuti caratteristiche tecnologicamente e chimicamente avanzate e renderle permanenti non è forse la tanto cercata immortalità?

La trasformazione alchemica tessile non finisce qui ma è in continua evoluzione. I fili vengono intrecciati e trasformati in tessuto, il quale viene tagliato a pezzi ritrovando come in Albedo la separazione delle proprietà spirituali dalla materia. Sarà poi con la fantasia dell’alchimista/stilista che verrà ricucito il nuovo prodotto, dando corpo ad un capo di abbigliamento che è “l’araba fenice” rinata a nuova vita.

Quello che mi ha colpito degli alchimisti è che, coraggiosi, osando fino a rischiare la proprio vita, mai ne hanno dimenticato il valore. Infatti, fin dall’antichità si sono protetti indossando il camice. Per questo motivo la mia collezione è legata al mondo del lavoro e dell’abbigliamento protettivo.